BREVI NOTE SUL CC DEL 20.03.2025
Cari concittadini di Creazzo, diamo conto di
quanto è successo nell’ultimo Consiglio
Comunale. Sia pur alla luce di un breve ordine del giorno, il Consiglio è
durato 2 ore e verteva su aspetti che ci riguardano (e riguarderanno) tutti da
vicino; riteniamo quindi necessario dividere la cronaca in due parti.
Primo punto
Il verbale registrato della precedente seduta
consiliare non era completo e si interrompeva non dando quindi l’esatta
corrispondenza tra il detto e il riportato. Abbiamo chiesto di dare atto di
questa anomalia tramite una apposita nuova delibera, in ossequio a quanto
prevede l’art. 47 regolamento consiglio comunale. Niente da fare, pare che non
si possa: forse il riportare i dati veritieri e completi di una seduta è cosa
che non interessa a questa maggioranza? Si vedrà alla prossima….
Secondo punto
Abbiamo appreso che il Comune di Creazzo, nel
recepire il piano generale antisismico, che blocca qualsiasi attività edilizia
in una larga fascia del paese, si è dapprima limitato ad ottemperare alle
disposizioni normative e regolamentari superiori, salvo poi (accorgendosi del
clamoroso autogol) richiedere una sorta di “remissione in termini” che solo in
parte è stata accolta. Ma la vera chicca riguarda la sorte della Scuola San
Giovanni Bosco la cui permanenza sembra oramai segnata, perché – se anche si
volesse intervenire per restaurarla o risanarla – non si può cambiarne
destinazione d’uso. Quindi possiamo pensare ad un possibile, ma neanche tanto
remoto “de profundis” all’edificio che, abbandonato da oltre 13 anni, potrà
essere solo abbattuto (perché così prevedono le linee guida nazionali delle
zone di suscettibilità ad una FAC, faglia attiva e capace). Non è finita, ci
dice però il consigliere “delegato” Giacomin: potrebbe essere che venga
commissionata entro l’estate un’ulteriore indagine tecnica più profonda per
capire se la detta faglia esista, quanto attiva e capace sia e se sia possibile
quindi intervenire o correre ai ripari al riguardo. State dunque sereni!!
Terzo punto
Il Comune di Creazzo venderà la rete e gli
impianti di distribuzione del gas naturale alla strabiliante cifra di oltre 3
milioni e 660mila euro.
Cifra peraltro ancora tutta da verificare, in
quanto è in corso un tavolo tecnico con l’attuale gestore V-Reti Spa (AGSM-AIM)
per stabilire quale sarà il valore di rimborso spettante alla scadenza della
attuale convenzione (si prevede materia per avvocati); non solo, questo valore
andrà comunque valutato ed approvato dall’autorità nazionale ARERA; infine,
bisognerebbe che la gara d’ambito si tenesse entro la fine di quest’anno e che
qualcuno vi partecipasse e gli andasse bene il prezzo, dato attualmente non
disponibile. E allora quale era la fretta di approvare questa delibera, se la
materia – come ci ha riferito il consulente incaricato dall’amministrazione - è così complessa e contorta, tanto da aver
visto continui slittamenti delle gare d’ambito, di cui si parla almeno dal 2011?
Dicono che la vetustà di rete e impianti, rende
conveniente la loro dismissione, così che alla loro manutenzione e
ammodernamento ci penserà qualcun altro. Ma chi pagherà i costi di ciò?
Pantalone, dice il proverbio. Ma quali saranno le garanzie (ora garantite dalla
proprietà pubblica) per i cittadini di una corretta gestione e fornitura del
gas alle abitazioni, anche alle più isolate, da una nuova proprietà “privata”?
Quarto punto.
Alla nostra interrogazione sui motivi per i quali le commissioni consiliari, pur formalmente costituite, non sono mai state convocate e sul poter ricevere aggiornamenti sulla Consulta Giovani, ecco in sintesi le risposte che abbiamo ricevuto dai vari assessori, ciascuno per il proprio ambito…
“Gli uffici comunali sono oberati (tutti)”.
Commissione Cultura: “mancano idee e progetti per convocare seriamente la commissione”.
Commissione Pari Opportunità: “bisogna prima porre mano ad un regolamento che risale al 2010”.
Commissione affari sociali: “non si può convocare, perché il Comune non può più agire da solo, in quanto farà parte dal 2026 di un ATS (Ambito Territoriale Sociale) di cui non si sa ancora nulla..”
Commissione piscina comunale: “si convoca solo se ci sono problemi..” (perché la possibile chiusura totale della stessa entro agosto 2025 non è un problema sufficiente?)
Consulta Giovani: ci è stato detto con velata ironia (?) che per motivi anagrafici, ci risulta difficile restare informati sull’operato della Consulta Giovani , il cui direttivo è stato poco tempo fa rinnovato. [ Ma è proprio per il motivo citato dall’assessore Dandrea, che sarebbe interessante oltre che utile che tutto il Consiglio Comunale fosse periodicamente informato e che la Consulta Giovani magari potesse essere presente a qualche seduta Consiliare..]
I nostri assessori e consiglieri “delegati” partecipano a commissioni provinciali, a consigli di bacino ecc., ma a livello comunale non riscontrano alcuna necessità di conoscere e confrontarsi con i reali bisogni, le aspettative e le esigenze dei propri cittadini né di riportare, condividere e discutere scelte che poi ricadono sulla cittadinanza, che nulla sa né deve sapere!
Ma allora: che ci stanno a fare gli assessori (retribuiti) e i consiglieri delegati eletti dai cittadini meno di un anno fa? In comune lavorano solo gli uffici (oberati)?
Quinto punto.
Qui è proprio il caso di dire che “NON SI FINISCE MAI DI IMPARARE”!!
Mozione della nostra lista civica con richiesta di formazione di un gruppo congiunto (maggioranza e minoranza) per una riflessione condivisa a seguito della tragedia avvenuta in Viale Italia il 16 febbraio scorso.
Risposta dell’Amministrazione.
L’assessore alla sicurezza, Massimiliano Dandrea, ci ha informato che dal 1992 esiste una molteplicità di norme che regola la circolazione stradale e soprattutto la sicurezza di tutti coloro che frequentano le nostre strade. Come se la sola normativa bastasse ad evitare i quotidiani incidenti che avvengono…
Inoltre ha affermato che “quando ci saranno i finanziamenti (?)” si realizzeranno nuovi marciapiedi dove mancano [ndr. Nel progetto di sistemazione di Viale Italia, che continua a girare dal 2021, nel tratto di strada interessato non è previsto nessun marciapiede... mentre in un precedente Consiglio Comunale la Comandante della Polizia locale dava, preoccupata, il dato che in Viale Italia accadono più incidenti che nella vicina Regionale 11].
Ma l’assessore non si è permesso solo di sciorinarci l’enciclopedia normativa: ci ha detto, con un tono che dire irridente è mero eufemismo, che avendo già fatto numerosi incontri sulla sicurezza stradale con le scuole, con la polizia locale e persino con la Consulta Giovani non è proprio necessario farne un altro con la cittadinanza! A fronte di simili affermazioni ci domandiamo: possiamo veramente considerare la morte di una bambina “una semplice fatalità della vita”?
Non riusciamo proprio a imitare quel personaggio del Vangelo, che di fronte al popolo si esibiva nel gesto di “lavarsi le mani”...
A voi lettori e concittadini le riflessioni conseguenti. Grazie dell’attenzione.
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