AMPLIAMENTO SCUOLA MATERNA - MIOPIA, MALTA E CAZZUOLA

 MIOPIA, MALTA E CAZZUOLA 

 La vicenda è nota a tutti: a giugno dello scorso anno la scuola dell'infanzia San Nicolò ha cessato l'attività e ciò ha posto il Comune nella condizione di dover far fronte ad una maggiore necessità di aule che, presso la scuola San Marco, sono così passate da 5 a 7, riducendo al contempo quelle a disposizione dell'asilo nido.

 C'è però da dire che da diversi anni l'asilo nido non arriva a 20 iscrizioni (quest’anno sono 17), per cui la cessione delle due aule non ha comportato sacrifici per il suo funzionamento. 

Questa situazione, che di seguito dimostreremo essere del tutto transitoria, induce ora l'amministrazione a inserire nel piano delle opere pubbliche una nuova esagerata edificazione per l'ampliamento della scuola San Marco. 

Vediamo di entrare un po' più nel merito della questione. 

E' innegabile che la San Marco, con 157 bambini iscritti, stia attualmente vivendo una situazione straordinaria ed affrontando qualche disagio, come, ad esempio, il doppio turno di mensa. 

Proviamo però a guardare un po' oltre: l’ampliamento ipotizzato dalla Giunta, se rientrerà nei finanziamenti pubblici, sarà pronto per l'anno scolastico 2023/2024, per cui accoglierà i bambini nati tra il 2018 e il 2020. Ma quanti sono? I dati ufficiali ci dicono: 68 nel 2018, 64 nel 2019, 61 nel 2020, per un totale quindi di 193. 

Inutile sottolineare come il dato sia purtroppo in costante e rapida riduzione. Storicamente i bambini che frequentano le scuole dell'infanzia nel nostro Comune sono circa il 70% dei nati, per cui la necessità di posti per il 2023, quando l’opera sarà completata, si riduce a circa 135. 

Non dimentichiamo che a Creazzo è attiva anche la scuola S. Ulderico, che ha una capienza massima di 90 posti e che negli ultimi anni ha saputo mantenere sostanzialmente stabile il numero dei bambini iscritti (55), grazie ai servizi di eccellenza (ad esempio la mensa biologica) che è in grado di offrire. 

Questi dati statistici ci dicono che ci si può ragionevolmente attendere che a settembre del 2023 le richieste di iscrizione alla San Marco potranno essere non più di una novantina. Serviranno quindi tutte le attuali 7 aule? Certo che no! 

Molto realisticamente non serviranno nemmeno le 5 di cui la scuola disponeva storicamente fino allo scorso anno: ne basteranno 4!!! 

Ciò consentirà di destinare ad un uso didattico (ad esempio laboratori) le 3 aule in eccesso, oppure di “restituirne” 2 all'asilo nido per riportare la sua capienza teorica a 48 bimbi, cioè a quasi il triplo di quanti lo frequentano negli ultimi anni, anche se abbiamo seri dubbi che quest'ultima sia l'intenzione dell'Amministrazione, perché ampliare i posti al nido comporterebbe la necessità di assumere personale, cosa non possibile con gli attuali vincoli di bilancio e introdurrebbe il tema di dover prevedere una gestione della struttura ad opera di cooperative esterne. 

Pur alla luce di questa evoluzione di scenario, la scuola San Marco ha qualche ragionevole necessità per svolgere al meglio la propria funzione?

 Parliamone, troviamo delle risposte equilibrate e ragionevoli, ma evitiamo costose ed esagerate realizzazioni faraoniche! 

Del progetto che è stato inserito nel piano triennale delle opere pubbliche, ovviamente senza alcuna illustrazione in Consiglio Comunale, si può dire che sarà un'opera figlia della bulimia di questa Giunta “malta e cazzuola”: così come una persona afflitta da questa patologia continua a mangiare ben oltre le sue reali esigenze fisiologiche solo perché ha del cibo a disposizione, così questa amministrazione vuole costruire un’opera della quale non c’è una reale necessità, per la sola motivazione che ci sono finanziamenti pubblici dei quali approfittare. 

Sappiamo che l’ampliamento si articolerà su due piani fuori terra, porterà alla cementificazione (tanto per cambiare) di una parte del Parco degli Alpini ed ha un preventivo di costo di oltre 2.700.000 euro, dei quali ben oltre 500.000 a carico dei cittadini di Creazzo (ma chi può dire quanto verrà a costare l'opera finita?) e correremo il rischio di ritrovarci una parte dell’attuale fabbricato inutilizzata (e di scuole vuote, a Creazzo, ne abbiamo già…). 

Nel frattempo, visto che questo progetto condizionerà praticamente tutta la capacità di spesa del Comune per i prossimi anni, verranno rinviati a data da destinarsi tanti altri interventi attesi dalla cittadinanza. 

L'Istat ci dice che a Creazzo, negli ultimi 20 anni, la popolazione giovanile in età scolastica (fino ai 14 anni) è in costante flessione ed è passata dal 14,7% al 13,2% dei residenti, mentre gli over 65 anni sono in continua crescita, passando dal 13,9% al 22,6%. Più che ad eccessivi ed inutili ampliamenti della scuola dell'infanzia, non sarebbe il momento di pensare a politiche serie per la terza età? 

 Lista civica per Creazzo 





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