CREAZZO CHE I GIOVANI VORREBBERO PER IL LORO FUTURO

  Nel pensare a quale Creazzo vorremmo da qui ai prossimi venti anni, ci siamo concentrati su quelli che consideriamo i nuclei fondamentali della vita di un paese: il nucleo sociale e culturale e quello ecologico. È facile immaginare che nei prossimi anni Vicenza si espanderà progressivamente fino a rendere Creazzo una periferia della città.  

Questo processo potrebbe portare all’accentuazione del fenomeno “paesi dormitorio”, luoghi in cui le persone transitano solo per usufruire dei propri bisogni primari per poi ripartire e vivere le proprie vite di lavoro e di aggregazione altrove. Questo potrebbe portare ad una diminuzione della partecipazione alla vita comunitaria e alla rete sociale da parte dei cittadini, causando di conseguenza un impoverimento di quel substrato culturale sul quale Creazzo ha fondato la sua storia. 

 Abbiamo immaginato due possibili soluzioni per frenare questa tendenza. La prima è il coinvolgimento dei cittadini e delle associazioni in un dialogo costante e diretto con le Amministrazioni per rinsaldare la rete sociale. Ogni cittadino potrebbe essere parte attiva della vita del paese, portando le proprie esperienze, le proprie idee e le proprie caratteristiche arricchendo così l’aspetto identitario del paese; ogni associazione potrebbe continuare ad essere il tramite per avere un contatto diretto con diverse fette della popolazione. Vediamo nel dialogo una conferma del ruolo dei cittadini da parte delle Amministrazioni e viceversa delle Amministrazioni da parte dei cittadini. 

 Ci auguriamo quindi che le Amministrazioni saranno in grado di darci un esempio di politica genuina pronta all’ascolto e al dialogo, capace di riconoscere nelle proposte esterne una risorsa per integrare le proprie attività e non guardandole solamente come una sterile opposizione politica: sarebbe un ottimo esempio di collaborazione e di servizio alla comunità. Spesso diciamo che i comuni limitrofi guardano con ammirazione Creazzo per la sua posizione, i percorsi in mezzo al verde della collina e i suoi servizi; diamo loro modo di ammirarlo anche per la fervente partecipazione comunitaria. 

 Un altro accorgimento per evitare l’inglobamento del paese nel tessuto urbano di Vicenza potrebbe essere il mantenimento, ma anche lo sviluppo, di una “cintura” naturale intorno al perimetro del paese, una sorta di cordone costituito da spazi aperti e aree nuovamente piantumate. Oggi più che mai, la sensibilità alle tematiche ambientali richiede soluzioni concrete che sappiano far fronte ai cambiamenti a cui andiamo incontro, senza fermarsi agli ostacoli ma guardando a ideali più alti. Nel tessuto del nostro paese ci accorgiamo che la concentrazione urbanistica, per ovvi motivi, è avvenuta in pianura e abbiamo il timore che non sia in grado di arrestarsi. Vorremmo, invece, che l’attenzione delle Amministrazioni possa guardare alla capacità di prendersi cura, di riparare, di guarire il proprio territorio. 

L’esempio che ci tocca più da vicino in questo momento riguarda la tematica dei PFAS: consapevoli del fatto che non possa essere solo il Comune di Creazzo a risolvere la problematica in riferimento alla nostra falda acquifera e al fiume Retrone; speriamo che quanto prima vengano operate scelte e compiuti interventi che possano quanto meno mitigare i rischi verso la salute dei cittadini e dell’ambiente. 

 Un altro esempio di attenzione che dovremo porre nei confronti dell’ambiente nei prossimi anni è quello delle strutture abbandonate. Siamo abituati ad avere costantemente sotto gli occhi da almeno quindici anni l’involucro colossale e decadente dell’ex NUT. Tra tutte le strutture chiuse abbiamo scelto questo complesso come esempio più evidente di un problema più ampio che coinvolge Creazzo come tante altre realtà venete e nazionali. Speriamo che nei prossimi anni si possa finalmente giungere ad un progetto di riqualificazione che coinvolga non solo l’area specifica ma anche i quartieri circostanti, augurandoci che tutto non si risolva in una mera speculazione edilizia. 

 Riconosciamo che queste sono solo brevi considerazioni (e speranze), frutto della nostra visione del paese e del territorio e di una riflessione di quanto fatto finora dalle Amministrazioni. 

 Il dialogo che ci auspichiamo potrebbe coinvolgere molte visioni più complesse ed estese. La speranza è che i cittadini di Creazzo diventino sempre più legati al luogo in cui vivono, informati sulle attività intorno a loro e partecipi nelle decisioni che ci riguardano. In particolare, speriamo che le generazioni più giovani continuino a proporre idee per far camminare questo paese al passo con i tempi mantenendo una visione di apertura al futuro, poiché sarà la nostra generazione, tra vent’anni, ad essere responsabile in prima persona delle scelte da attuare nel nostro comune. 

 Un gruppo di giovani che guardano al futuro – pubblicato a cura della Lista civica per Creazzo




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