Amministrazione Maresca … ultimo (brutto) atto

 “Prendiamo atto con rammarico che il Consiglio Comunale non è più stato convocato dal 16 gennaio scorso, a riprova di quanto poco questa amministrazione consideri il confronto democratico in ambito consigliare, perseverando in un approccio prevalentemente autoreferenziale.

Dopo ben tre mesi di latitanza, ci viene presentato un ordine del giorno di 13 punti, quasi a voler svuotare i cassetti prima delle elezioni. Facciamo solo due brevi osservazioni in merito ai due temi di maggiore rilevanza:

1. Piano degli interventi: l’Amministrazione ha raccolto le istanze dei cittadini presentando il piano degli interventi a due settimane dall’inizio della campagna elettorale, pur sapendo che i tempi tecnici della sua approvazione definitiva andranno oltre il suo mandato.

2. Rendiconto: per quanto concerne il rendiconto abbiamo provveduto a inviare una specifica PEC all’amministrazione e al revisore, esprimendo i nostri dubbi sulla contabilità poco “armonizzata”, anche perché in questa sede non siamo mai riusciti ad avere delle risposte esaustive.

Non condividendo questo modo di procedere, esprimiamo una volta di più il nostro giudizio critico sull’operato dell’Amministrazione in carica, che strumentalizza le funzioni amministrative demandate denotando l'assoluta mancanza di rispetto nei confronti dei propri cittadini.

Per tali motivazioni abbandoniamo l’aula, come espressione di dissociazione politica da questa maggioranza.”

Questo il testo della dichiarazione presentata nell'ultimo consiglio comunale del 23 aprile dai Consiglieri della Civica per Creazzo, prima di abbandonare la sala, di fronte all’ennesimo, e speriamo ultimo, sfregio al diritto di informazione e rappresentanza dei cittadini di Creazzo. Stiamo parlando di un Consiglio Comunale convocato dopo ben tre mesi di assoluto silenzio amministrativo, che ha visto all’ordine del giorno di tutto e di più, a pochi giorni dal fine mandato della giunta Maresca e perciò senza possibilità di revisione dei punti che la maggioranza sarà obbligata ad approvare, salvo rischio di sanzioni Amministrative. Stiamo parlando di un piano degli interventi, che viene adottato e non approvato, che raccoglie istanze urbanistiche di molti cittadini che attendono da anni, e che così formulato non avrà nessun valore se non come promessa o “ricatto” elettorale. Parliamo di più di 100 (cento) variazioni di bilancio, dai 150 fino agli oltre 300.000 euro, da analizzare e votare, salvo la decadenza dei provvedimenti e di delibere di spesa già definite da mesi. Parliamo di un bilancio comunale che per l’ennesima volta riporta tutta una serie di incongruenze che però, essendo l’ultimo Consiglio di questo mandato elettorale, dovrà essere obbligatoriamente approvato, pena possibili sanzioni. Parliamo di IMU, e Irpef comunali che restano applicate ai massimi delle percentuali previste per legge (le più alte tra i comuni del Veneto); parliamo dell’ennesimo aumento della tari (tassa sui rifiuti) a carico dei cittadini.

Se ci aggiungiamo poi l’assoluta assenza di provvedimenti più volte annunciati anche con recenti pomposi articoli di giornale, ne esce una sintesi di fatto della peggior Amministrazione che Creazzo abbia avuto e dell’oramai incolmabile distacco dai cittadini e dai loro veri interessi.





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