PFAS e PISCINA

  Lo scorso 26 ottobre, su un quotidiano locale è comparso un articolo sul dibattito avvenuto nella seduta del Consiglio Comunale del 30 settembre, relativo alla chiusura e riapertura di alcune vasche della piscina Comunale, tra il 15 e il 16 settembre 2021, a seguito del superamento dei livelli di Pfas nell’acqua. L’articolo fa solamente una breve sintesi di quanto avvenuto in Consiglio, senza ulteriori approfondimenti

 Come dice il vecchio detto, però, “il Diavolo sta nei dettagli” e la vicenda ha eventi e tempistiche assai più articolati. 

 Riassumiamo quanto accaduto: la nostra lista ha presentato una interrogazione chiedendo la verifica della presenza di Pfas in piscina ancora il 15 giugno 2021 (un’altra era stata presentata l’anno precedente, ovviamente senza alcun seguito da parte dell’Amministrazione in carica); i prelievi, su mandato dell’Ulss, sono stati eseguiti dall’Arpav in data 10 Agosto (ben due mesi dopo); l’Arpav ha fornito l’esito delle analisi in data 12 Agosto;

 il Comune sembra esserne venuto in possesso il 10 di settembre (un ulteriore mese di ritardo); le analisi che hanno permesso la riapertura della piscina dopo l’ordinanza di chiusura, svolte presso un laboratorio privato, sono arrivate in 24 ore. 

Difficile dire quali cassetti hanno trattenuto le carte dell’iter pubblico, ma i responsabili della sanità dei cittadini non ne escono molto bene e crediamo che anche chi gestisce la piscina abbia qualche difficoltà a operare correttamente con queste incertezze e lungaggini. 

 Abbiamo chiesto poi, purtroppo ancora senza alcuna risposta, se il pozzo che serviva all’approvvigionamento di una parte dell’acqua della piscina sia stato effettivamente chiuso (chi controlla?), e se si sta valutando l’installazione di appositi filtri per purificare l’acqua prelevata dalla falda, come abbiamo caldeggiato nella nostra interrogazione. 

Con l’importanza che ha assunto nel mondo d’oggi l’acqua potabile, sempre più scarsa, non riteniamo infatti eticamente sostenibile che ogni anno, per riempire di acqua “sicura” le vasche della piscina, vengano utilizzati 11 mila metri cubi di acqua di acquedotto, ovvero mille litri per ogni abitante di Creazzo. 

Bene poi l’iniziativa della gestione delle piscine di attivare un piano di sorveglianza continuo, ma le analisi devono essere effettuate con cadenza adeguata alla gravità del problema ed i risultati tempestivamente resi pubblici. 

Per ora stiamo ancora attendendo che le analisi della scorsa estate siano pubblicate sul sito del Comune, come promesso dal Sindaco in occasione del Consiglio Comunale di settembre scorso: ancora ce n’è alcuna traccia... magari arrivano per Natale!!!



 



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