LA CULTURA DELLA MOBILITA’ SOSTENIBILE
Fervono i progetti in comune e si moltiplicano gli annunci per la nuova pista ciclabile che dovrebbe permettere di raggiungere Vicenza sulle due ruote.
A breve partiranno i lavori per il tratto del Comune di Creazzo, che porterà i ciclisti fino alla rotatoria della Carpaneda, in quanto il pezzo vicentino della pista è ben in là da venire: di mezzo c’è una tangenziale da ultimare.
Il percorso, che partirà dal campo sportivo e per ora collegherà il cimitero di via Carpaneda, se ne andrà zizzagando per Via Torino, Via Mazzini, poi deviando su via Cadorna, su via De Gasperi e infine per via Piazzon, il tutto con almeno quattro incroci piuttosto impegnativi da attraversare in bicicletta. Una pista ciclabile dovrebbe avere come requisito minimo il garantire la sicurezza: speriamo di non trovarci alla fine con soluzioni “creative” come già in opera in via De Gasperi.
Ci domandiamo: ”basterà realizzare una pista ciclabile perché i cittadini di Creazzo adottino delle modalità di spostamento più ecocompatibili?”
Si tratta di cambiare le abitudini e gli stili di vita, cosa che non si fa con asfalto e cemento. Va realizzata una campagna di educazione alla mobilità sostenibile e vanno incentivati quanti si impegnano ad adottarla come stile di vita. In sintesi, ci vuole un approccio “culturale” che va costruito a partire dalle scuole, ma che deve coinvolgere tutta la popolazione.
Molte Amministrazioni da anni hanno introdotto momenti di formazione in collaborazione con le scuole ed altri rivolti a tutti i cittadini, predisposto incentivi per acquisto di biciclette elettriche, ma di tutto questo a Creazzo non c’è traccia.
Andrebbe inoltre rivisto il sistema di mobilità interna al paese, in quanto ha poco senso pensare che qualcuno vada a Vicenza in bicicletta ma poi in paese usi la macchina perché le strade sono pericolose.
Ci vuole qualche cosa di più di un paio di spot televisivi, anche se in bici dovesse farsi riprendere la Sindaca.
Intanto sono sempre di più le realtà che si muovono su questo fronte. Ad esempio, i Comuni di Chiampo, Montecchio Maggiore, Montorso Vicentino, Arzignano e San Pietro Mussolino, hanno dato vita a luglio 2021 al progetto “Bike to work”, coinvolgendo direttamente le associazioni dei datori di lavoro, che hanno individuato 16 imprese “pilota” tra i 5 Comuni, con le quali sono state avviate le prime attività di sensibilizzazione tra i dipendenti. 45 di questi hanno accettato la proposta, scegliendo di raggiungere il luogo di lavoro in bicicletta e tracciare il proprio spostamento tramite l’app EcoAttivi.
Nei primi tre mesi dell’iniziativa sono stati 7865 i chilometri percorsi su due ruote da questi lavoratori. A premiare il comportamento virtuoso, un incentivo economico di 0,25 euro a chilometro percorso fino a un massimo giornaliero di 2,50 euro e annuo di 500 euro, riconosciuti sotto forma di buoni spesa del valore di 10 euro ciascuno, da utilizzare in 60 attività commerciali aderenti nel territorio. Attraverso questa iniziativa, in tre mesi è stata risparmiata l’emissione in atmosfera di circa 1180 kg di CO2, cioè una quantità equivalente a quella assorbita in un anno da 59 alberi.
A volte non serve inventare niente, basta l’umiltà di copiare quanto di buono viene realizzato nel nostro circondario.
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