SCUOLA MATERNA .. UNA STORIA DI SCELTE SBAGLIATE
La situazione di difficoltà in cui si trova attualmente la scuola dell'infanzia comunale San Marco parte da un paio di anni fa, ed è la riprova di una Amministrazione che non ha la minima idea di che cosa significhi “programmazione”.
A fine 2019, quindi per tempo, la Parrocchia di San Nicola comunica all’Amministrazione di voler chiudere la propria scuola materna paritaria a giugno dell'anno successivo, in quanto non più in grado di sostenerne gli onori finanziari.
L’ipotesi in quel momento più semplice sarebbe stata che i locali della scuola materna parrocchiale diventassero una temporanea sezione staccata del plesso scolastico di Creazzo, mantenendo ancora in funzione per qualche anno la struttura, fino al momento in cui il calo della natalità, già di tutta evidenza, ne avrebbe naturalmente svuotate le aule.
Alla neo-giunta Maresca però la soluzione non andava bene, particolarmente il fatto di pagare un affitto alla parrocchia di San Nicola (i locali oggi ospitano un asilo nido privato) e perciò la scelta fu di accorpare tutti i bambini nella struttura comunale della San Marco: così si misero frettolosamente in cantiere lavori per oltre 300.000 euro per rimodulare la struttura, pensata per 4 o 5 classi con relativi spazi di servizio e aggregazione, al fine di prevedere due classi in più, aule che furono sottratte all'adiacente Asilo Nido, un ulteriore passo, dopo la esternalizzazione del servizio di mensa, che ha portato oggi alla privatizzazione della sua gestione.
La situazione è apparsa subito inadeguata e le carenze di spazi per le attività di gruppo, per le insegnanti e per i servizi, sono diventate sin da subito penalizzanti per il lavoro educativo.
A questo punto la giunta Maresca ha tirato fuori dal cappello l’idea di costruire una nuova scuola, che dovrebbe servire da ampliamento della già esistente, anche se come al solito la soluzione rischia di essere, come dice il detto veneto, ”peso el tacon del sbrego”.
E’ così che, per non voler pagare per qualche anno un modesto affitto alla parrocchia di San Nicola, ora ci troviamo a spendere qualche milione di euro per ridare ai nostri bambini gli spazi che sarebbero già stati a disposizione, ma che alla giunta Maresca non piacevano.
A questo punto all'Amministrazione Maresca non resta che cercare di convincere tutti che l'opera era necessaria e che finanziariamente sarà un affarone.
E così....fiato alle trombe! Si convoca un “incontro di presentazione”, dove sono presenti solo la giunta, il Giornale di Vicenza e il Neo Dirigente scolastico arrivato a Creazzo da un paio di settimane.
Sul Giornale di Vicenza di giovedì 15/9 è comparso un articolo dal titolo “L'asilo San Marco cambia volto”, nel quale si dà conto della presentazione del progetto.
Nelle dichiarazioni dei nostri amministratori viene dato ampio risalto al fatto che l'opera sarà finanziata all'84% da fondi del PNRR... ma siamo sicuri che le cose stiano proprio così?
Nelle casse comunali “dovrebbero” arrivare 2.300.000 euro di contributi, che sarebbero stati pari all'84% dell'investimento se nel frattempo, in questo ultimo anno e mezzo, i costi nell'edilizia non avessero subito una impennata, vuoi a causa delle speculazioni legate al “superbonus 110%”, vuoi per la crisi energetica scatenata dalla guerra in Ucraina.
E' sufficiente parlare con un qualsiasi addetto ai lavori per avere evidenza che i costi del settore hanno subito aumenti che mediamente si attestano intorno al 50%.
Verrà per questo motivo adeguato anche il contributo del PNRR? Evidentemente NO.
Allora proviamo a fare quattro rapidi conti: il progetto approvato dall'Amministrazione prevedeva costi per 2.700.000 euro, dei quali 2.300.000 finanziati dal PNRR, con un mutuo a carico del comune di 400.000 euro.
Alla luce della situazione attuale, che non è detto non peggiori ulteriormente, non è azzardato pensare che l'ampliamento della scuola san Marco, così come progettato, verrà a costare non meno di 4.000.000 di euro.
La conseguenza sarà che il mutuo a carico dei cittadini salirà ad almeno un milione e mezzo, quasi 150 euro in capo ad ogni abitante, neonati compresi.
Questo modo di operare dell'Amministrazione fa capire chiaramene perché a Creazzo si applicano le imposte locali ai livelli più elevati consentiti dalla normativa di legge.
Curioso è poi leggere, nel suddetto articolo, che la Sindaca ha dichiarato che “il verde del parco degli alpini rimarrà intoccato”: non si vede come questo potrebbe avvenire, visto che il nuovo edificio si andrà ad aggiungere a quello esistente ( + circa 1000 metri quadri di cemento) e si mangerà una bella fetta del parco stesso.
Senza dimenticare poi che una ulteriore parte di verde prospicente via Vivaldi verrà trasformata in parcheggio per il personale della scuola.
Alla fine ai cittadini resterà fruibile un parco ridotto alla metà dell'attuale, già oggi certamente non grande.
Come Lista Civica per Creazzo non siamo contrari per partito preso alle opere pubbliche, purché rispondano a reali esigenze dei cittadini e non ad una mera volontà di “vetrina” degli amministratori.
Sul fatto che l'attuale struttura della scuola san Marco necessitasse di qualche intervento di miglioramento (ad esempio l'impianto di condizionamento atteso da anni) concordiamo anche noi, ma realizzare un'opera faraonica che raddoppia le attuali volumetrie senza tenere conto di una dinamica demografica, che vede le nascite in continua riduzione, a nostro avviso denota una totale assenza di lungimiranza e di rispetto per i cittadini, che si ritroveranno a pagare per i prossimi vent'anni i costi di un'opera per nulla necessaria e che corre il rischio, tra qualche anno, di essere utilizzata solo per la metà.
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