NON È UN PAESE PER "GIOVANI".
Dopo le vicende dell’Asilo Nido, che hanno messo in luce l’incapacità di questa Amministrazione di farsi carico e garante degli interessi educativi e formativi dei nostri cittadini più giovani (forse perchè troppo piccoli per votare), limitandosi a gestire i meri aspetti pratici, dai muri al riscaldamento (il raffrescamento, invece, pare non interessare), ma stando ben lontana dall’entrare nel merito dei piani formativi, ecco che un altro caso, che coinvolge gli istituti scolastici di Creazzo, compare sulle pagine dei giornali: due lettere che commentano la scelta dell’istituto scolastico Manzoni di passare all’orario su cinque giorni, escludendo il sabato.
Potremmo entrare negli aspetti specifici della vicenda, riportando anche una serie di informazioni citate in modo strumentale e altre ignorate in modo altrettanto strumentale, ma vorremmo ribadire un paio di cose.
La storia del nostro istituto scolastico è caratterizzata dalla presenza di percorsi formativi (ad esempio “il Musicale”, il Tempo Pieno con l’attività di teatro) che hanno garantito nel tempo un livello qualitativo decisamente elevato vincendo numerosi premi e riconoscimenti nazionali. Tali percorsi sono stati definiti e portati avanti dal corpo insegnante e dai comitati di gestione succedutisi negli anni, che se ne sono assunti la responsabilità e per molti dei nostri figli sono risultati positivi e appaganti, nonché in grado di garantire una preparazione di qualità alle scuole superiori.
La scelta di che tipo di scuola dovrà diventare la media di Creazzo è un tema che va trattato in termini di attenzione al futuro, non solo scolastico, dei ragazzi e ai carichi di lavoro e di impegno che verranno loro richiesti. Difficile pensare che il sistema migliore per operare queste scelte sia ricorrere a votazioni più o meno democratiche, che mettono sullo stesso piano interessi diversi, ma anche tolgono la responsabilità a chi dovrebbe, per proprio ruolo istituzionale, essere focalizzato sugli aspetti formativi dei ragazzi.
Ovviamente in tutto questo pare non esserci traccia del nostro Assessorato all’Istruzione, che probabilmente ritiene che la qualità della nostra scuola dipenda prioritariamente dalle parti murarie appena ristrutturate, ed evita accuratamente di entrare nel confronto con un proprio indirizzo. L’attenzione verso i giovani “cittadini di domani” non si concretizza con marciapiedi e asfaltature, ma seguendo da vicino i loro percorsi formativi, accompagnandoli nelle loro fatiche, restando al loro fianco (e a fianco dei genitori) con continuità nella scuola e nella vita. Non serve nascondersi dietro a strutture, come ad esempio “la consulta giovanile”, oppure alla beneamata “biblioteca”, che purtroppo non riesce nemmeno a garantire gli orari (già ridotti) di apertura, con continue interruzioni del servizio, con chiusure e variazioni di orari quasi settimanali, e non è neppure utile trascurare il problema dell’assenza di spazi di aggregazione giovanili, o magari arrivare a togliere le panchine per impedire che i ragazzi disturbino i “grandi”, trattamento che li rende più simili a stranieri/immigrati piuttosto che a cittadini.
Commenti
Posta un commento