Acqua, PFAS e salute dei cittadini

 La sentenza del tribunale di Vicenza sul caso Miteni ha riacceso i riflettori sul tema della qualità dell’acqua. Questo per molti, ma non certo per la nostra Amministrazione comunale, che su questo tema da sempre è ben allineata dietro un silenzio da “sepolcri imbiancati”.

In questi anni le nostre richieste e le mozioni presentate e votate in Consiglio Comunale non sono certo mancate per mantenere desta l’attenzione, non solo sulla qualità dell’acqua, ma anche per le conseguenze sulla salute, che sono state ampiamente certificate: in particolare nei casi di gravidanza e di allattamento, per i quali a tutt’oggi mancano ancora protocolli di informazione e di tutela delle gestanti, sia da parte di ULSS sia da parte del responsabile della salute pubblica del Comune, ovvero “il Sindaco”.

Data la situazione, a seguito di analisi di acqua potabile fatte a Creazzo a spese di consiglieri di Lista Civica e di molti cittadini sensibili alla problematica, abbiamo deciso di ritornare a parlare con il nostro gestore dell’acquedotto: VIACQUA visto che per la nostra amministrazione non c’è nulla di che preoccuparsi.

 Nel 2021 come Consiglieri di minoranza avevamo già avuto un incontro con VIACQUA, dal quale eravamo usciti con alcune rassicurazioni, in particolare sull’imminente installazione dei filtri anti-PFAS alle fonti di approvvigionamento del nostro acquedotto, su cui avevamo poi chiesto garanzie anche in Consiglio comunale. Invece… nel tempo si è creata la spiacevole situazione per cui nei Comuni della cosiddetta zona rossa i filtri a carboni attivi permettono di bere acqua con valori PFAS pressoché a zero, mentre noi, della zona arancione, e non solo, continuiamo a bere ogni giorno la nostra quantità garantita di PFAS: sì, perché la presenza di PFAS, anche se in quantità inferiore ai limiti di legge, secondo l’attuale normativa, continua ad essere certificata nelle analisi pubblicate dal gestore.

Durante l’incontro con VIACQUA del 15 luglio 2025, ci hanno illustrato che i ritardi della progettazione esecutiva e conseguente indizione di gara sono stati dovuti sia per cambi di leadership interne, sia per sopravvenute priorità d’intervento senza che ci sia stata una adeguata pressione da parte dei comuni interessati; fatto sta che la gara, con un importo superiore ai 5.000.000 €, ci hanno assicurato, è stata assegnata ed è in corso la verifica amministrativa, mentre i lavori partiranno certamente entro il 4^ trimestre 2025, comunque, se tutto andrà bene i filtri non saranno attivi prima della metà del 2027.

Ad Arzignano, zona arancione come la nostra (amministrazione Lega) i filtri sono partiti da qualche mese e prima era possibile rifornirsi di acqua senza PFAS dalle casette dell’acqua filtrata installate dall’amministrazione. Se si vuole, si può… ma da noi la regola è “MANDAR GIU’ non importa cosa, basta che sia sotto i limiti di legge! Chi pagherà il conto in SALUTE di quello che questa giunta ha ostinatamente omesso di pretendere assieme ai comuni contermini? Una risposta risuona nell’aria: bevi e tasi!





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