ACQUA, PFAS E PROGETTO THEDDY CHILD

  Dal GdV del 29/03 u.s. si legge che l'assessore all'istruzione Cinzia Maraschin, in occasione della consegna da parte di Viacqua di 850 borracce a tutti gli studenti delle scuole creatine, dichiara: “ in questo modo potrà essere limitato l'uso delle bottigliette di plastica e utilizzare l'acqua del rubinetto che da noi è sicura e controllata “. Fatta salva la positiva iniziativa, che Viacqua sta portando avanti in tutta la provincia, per quanto riguarda la riduzione dell’uso della plastica, vorremmo argomentare sul termine “sicura e controllata”. 

 Per acqua sicura si intende “sicuramente potabile” in quanto risponde per la presenza di inquinanti ai limiti previsti dal DGR 1590/17, che Viacqua, azienda pubblica di servizi di cui sono soci i comuni vicentini compreso Creazzo, si impegna a rispettare. 

L’acqua è, invece, controllata perché Viacqua effettua il monitoraggio continuo dei pozzi di prelievo e pubblica sul proprio sito i risultati delle analisi addirittura per singola via di residenza. (www.viacqua.it). 

 Dal 2020 i dati delle analisi dell’acqua potabile che arriva a Creazzo, pompata dai pozzi del Moracchino (Vicenza) in quanto le nostre falde sono inquinate in modo irreversibile dagli anni ’70, rilevano, per la prima volta, la presenza di Pfas in quantità misurabili: 

 PFOS 5 ng/L <= 30 ng/L***

 PFOA + PFOS 9,1 ng/L <= 90 ng/L*** 

Somma altri PFAS < 5 ng/L <= 300 ng/L*** 

 *** Tali limiti sono stati integrati da livelli di riferimento regionali, con la DGR 1590/17

  Di fronte a questi dati, ad esempio, risulta evidente che una donna gravida che beve un litro di acqua di rubinetto al giorno, che contenga 9,1 ng/litro di pfas, nei nove mesi della gestazione introduce complessivamente 9,1 x 270gg.= oltre 2.400 ng di PFAS. Di questi, una quota variabile passerà dalla placenta al feto, e, dopo la nascita, il neonato continuerà a ricevere PFAS della mamma durante l’allattamento. 

Una caratteristica specifica dei PFAS è che sono sostanze che si accumulano nel nostro organismo, e perciò dire che sono presenti in valori bassi può non essere sufficiente a definirne la non pericolosità soprattutto per gli organismi più “fragili”, quali neonati, bambini e donne gravide. 

La nostra acqua potrà essere definita “sicura” quando tali valori saranno uguali a zero. E se anche gli attuali valori rientrano nei parametri di soglia stabiliti dalla Regione, la domanda che dovrebbe sorgere spontanea in tutti, innanzitutto nella Prima Cittadina responsabile della tutela della salute pubblica, è: 

- come mai sono comparsi valori di PFAS, nell’acqua pubblica di Creazzo, dato anche che fino al 2019 tali sostanze non erano nemmeno quantificabili? 

- quale può essere il trend di queste sostanze nei prossimi mesi/anni? Perché il problema non è solo quello che bevo oggi, ma ciò che accumulo nel tempo nel mio organismo. 

Altre Amministrazioni, come Lonigo ed Arzignano, a noi vicine, stanno promuovendo e sostenendo progetti di studio scientifici sulle problematiche sanitarie provocate dai PFAS, in questo sopperendo anche al silenzio assordante e ad un sostanziale immobilismo della Regione Veneto (sono stati sospesi, da oltre un anno, anche gli screening sanitari nelle zone rosse). 

 Cogliamo anche l'occasione per segnalare all'Amministrazione Comunale, ad esempio, il progetto TEDDY CHILD, promosso dall’Università di Padova e coordinato dal dott. Paolo Girardi, che ha come obiettivo quello di indagare l’esistenza di una potenziale associazione tra l’esposizione a PFAS e le competenze cognitive e socio emotive dei bambini residenti nei comuni delle zone rosse e arancio. Chi volesse approfondire la presentazione del progetto può accedere a questo link: 

https://youtu.be/Myu797hLP8M 

 Lista civica per Creazzo







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