VIABILITA’ E SICUREZZA STRADALE A CREAZZO
Mercoledì 3 novembre, nel primo pomeriggio, una ragazza è stata vittima di un incidente stradale mentre stava attraversando Viale Italia.
Al di là della preoccupazione per la sua salute , per la quale le facciamo i nostri migliori auguri, vorremmo partire da questo episodio per rilanciare alcune riflessioni sul tema della viabilità nel nostro paese.
Cominciamo con un po' di memoria: l’ultimo significativo intervento sulla viabilità a Creazzo risale oramai a una ventina di anni fa, con la realizzazione di Via Piazzon che, collegando Viale Zileri alla Regionale 11, ha creato un tragitto alternativo all’attraversamento del paese per la direttrice di traffico nord-sud, anche se ne ha purtroppo determinato delle altre trasversali al paese.
L’opera ha consentito in seguito uno scambio con la Provincia di Vicenza, che ha ridato al comune di Creazzo la titolarità di Viale Italia, che in precedenza era appunto una strada Provinciale.
A seguire negli anni, abbiamo avuto poi uno studio del traffico e un piano della viabilità che risalgono a circa dieci anni fa, che hanno dato vita a una serie di interventi (rallentatori di vario genere) ma che ad oggi , con l’incremento di traffico che si è registrato negli ultimi anni, andrebbero rivisti.
Crediamo che sia oramai condivisa da tutti la necessità di ripensare la mobilità: più che riorganizzare i flussi di traffico, vanno tolte le auto dalle strade e sostituite con tipologie di spostamento meno impattanti.
Nei cassetti dell’Amministrazione Comunale in carica c’è un progetto, con tanto di stanziamento economico (1.600.000 euro), per un importante intervento su Viale Italia, ma di fatto si tratta solamente di un restauro e abbellimento della strada esistente, senza variazioni del flusso di traffico, senza incremento della sicurezza e senza la più volte annunciata pista ciclabile.
Neanche un centesimo, nel frattempo, per Via Spino, che è palesemente al di sotto dei normali parametri di sicurezza previsti per una strada di viabilità urbana quale essa è.
Un altro progetto da oltre un milione di euro è pronto per aggiungere una pista ciclabile in Via Valscura, e infine l’oramai “antico” progetto, in fase di realizzazione, del collegamento ciclabile con Vicenza lungo la direttrice Carpaneda-zona Pomari.
Ma i milioni di euro spesi per realizzare queste opere porteranno da soli a una viabilità più sicura e meno impattante? Noi crediamo di no.
Anche in tema di mobilità, senza percorsi di educazione, incentivazione, limitazione e controllo la realtà non cambia.
Partiamo dalle scuole, riprendendo i percorsi di educazione stradale ai ragazzi, (non solo come comportarsi in caso di terremoto: i recenti fatti dimostrano che anche sapere attraversare una strada in sicurezza è utile nella quotidianità ordinaria) e magari sostenendo e sviluppando ulteriormente iniziative come il “pedibus”.
Stanziamo incentivi economici per passare a una mobilità più sostenibile, per favorire l’acquisto di biciclette elettriche, per premiare chi sceglie la bicicletta per il trasferimento casa-lavoro (vedi ad esempio il successo che ha riscontrato il progetto “Bike to work" del Comune di Chiampo)
https://www.comune.chiampo.vi.it/myportal/C_C605/dettaglio/contenuto/successo-per-i-primi-tre-mesi-delliniziativa-bike-to-work-valchiampo
Indispensabile, poi, incrementare all’interno del paese percorsi ciclabili sicuri e razionali e continuativi, raccordando adeguatamente il poco esistente.
Di grande importanza aumentare le forme di controllo a distanza: il Comune di Creazzo ha un dispositivo di telecamere T-RED sulla Regionale 11, installato con la motivazione della sicurezza ma che in realtà garantisce solo un flusso economico al bilancio con le sanzioni applicate per le infrazioni. Uno o più strumenti simili, utilizzati nei punti nevralgici della viabilità interna al paese, garantirebbero un controllo del traffico 24 ore su 24, costituendo un potente deterrente a comportamenti pericolosi da parte degli automobilisti e sarebbero molto utili più in generale anche per la sicurezza, per prevenire eventi delittuosi, come i furti nelle abitazioni, in quanto i moderni impianti possono arrivare anche al riconoscimento facciale di quanti attraversano il paese.
Ovviamente una riduzione ed una mitigazione del traffico automobilistico porterebbero un grande vantaggio anche per la qualità di vita dei cittadini: meno smog e polveri sottili nell’aria e riduzione di un altro problema, spesso sottovalutato, Il rumore.
Alcune rilevazioni dell’Arpav certificano infatti che il livello di decibel, per alcune strade di attraversamento del paese, sono oltre i limiti di legge sia di giorno che di notte… ci vogliamo pensare?
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