L' AMMINISTRAZIONE MARESCA E IL "DILEMMA DELL' OSSO DI POLLO".

Sempre più difficile capire le scelte economiche e politiche dell’amministrazione Maresca. 

Martedì 30 maggio in Consiglio Comunale l’ultimo capitolo di una ormai lunga serie: all’ordine del giorno l’approvazione delle nuove tariffe della TARI (tassa smaltimento rifiuti) per il 2023.

Evidenziamo che la TARI (Tassa sui rifiuti) è una cosiddetta “tassa di scopo”, cioè una imposta che deve esclusivamente coprire il costo del servizio svolto per i cittadini. E già qua è difficile capire perché i 90.000 euro risultanti in eccedenza per il 2022 siano stati invece incamerati dalle casse del comune.

Ma veniamo all'ultimo al Consiglio: dopo un bel giro di parole e citazione di normative, l’Assessore Serraino che non sa nemmeno che l’anno scorso è stato approvato un nuovo Regolamento sulla gestione delle Tariffe Tari e dice che è vigente quello del 2013, tira fuori i numeri, dando ufficialità agli aumenti che per il 2023 saranno applicati a cittadini e imprese di Creazzo. Si tratta di aumenti che saranno intorno al 4% per le famiglie, mentre per le attività economiche potranno arrivare alla doppia cifra e quindi, dato che quest’anno non ci saranno più le agevolazioni “covid 2022”, porteranno a incrementi reali anche del 35/40% rispetto a quanto sborsato lo scorso anno.

Ma non è finita qui: leggendo la tabella delle tariffe scopriamo, perché nella sua presentazione l'Assessore Serraino si era ben premurato di non parlarne, che dal 2023 sarà tolta l’agevolazione, prevista dal vigente regolamento comunale, a favore di chi utilizza il “composter”. Anche per queste centinaia di volenterose famiglie l’aumento sarà di almeno il 25% della parte variabile.

Dal maggio 2022 è in vigore un Regolamento Comunale per la Tari che prevede espressamente la riduzione della tariffa per chi utilizza il “composter”: abbiamo pertanto sollevato un’ eccezione di legittimità in merito alla delibera proposta dalla maggioranza, in quanto in contrasto con le norme vigenti; ovviamente, aldilà di alcune teorie balbettate in aula, la nostra osservazione è stata totalmente ignorata.

Questa “novità” porterà chi usa il “composter” ad avere due possibilità di scelta: continuare a fare la differenziata dell’umido per “abitudini virtuose” (definizione dell’Assessore Dandrea) ma pagando di più per un servizio che non utilizza (raccolta dell’umido), oppure smettere di utilizzare il “composter” e andare ad incrementare la quantità di rifiuto umido conferito su base comunale, che inevitabilmente porterà a un nuovo aumento dei costi di smaltimento per tutti i cittadini.

Da tempo parliamo della “miopia” di questa Amministrazione sulle tematiche ambientali, ma mai avremmo pensato di trovarci a questi livelli: le nuove scelte tariffarie sono di fatto un incentivo a produrre più rifiuti quando l’attenzione alla sostenibilità ambientale dovrebbe portarci nella direzione opposta, come dimostrano tutte le diverse misure di incentivazione economica messe in campo dagli organismi nazionali e sovranazionali.  

Viene immediatamente da pensare a cosa siano servite le giornate ecologiche e le ore natura proposte più volte durante l’anno, quando poi si va a penalizzare quanti da anni si impegnano e dedicano tempo e attenzione per ridurre la produzione di rifiuti indifferenziati. Queste scelte che tipo di percorso educativo costituiscono per le nuove generazioni?

“Ma il dilemma dell’osso di pollo?”, vi starete chiedendo. Per quello dovrete andare a sentire la registrazione del Consiglio Comunale, in particolare l’intervento del Consigliere Giacomin: ogni anticipazione su queste righe sminuirebbe la spettacolarità dell’intervento originale!




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