PFAS NELL’ ACQUEDOTTO PERICOLOSI PER GRAVIDANZE E BAMBINI 

 Anche in Regione Veneto qualcosa si muove.. La mozione, n 378, presentata da Cristina Guarda è stata approvata all'unanimità da tutto il Consiglio Regionale con delibera n. 66. Riportiamo la parte finale della stessa dove si evidenziano le problematiche e si indicano percorsi di tutela di donne e bambini:

SI IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE

a valutare la raccomandazione, quale prima precauzione per le donne in età fertile, in gravidanza e per il neonato e i bambini, del non utilizzo per scopi alimentari e potabili dell’acqua di rubinetto se eccede il valore guida EFSA, analogamente a quanto venne deciso in Germania oltre 10 anni fa, tenuto conto che EFSA ha fissato nella sua ultima pubblicazione 2020 il massimo quantitativo “tollerabile” di PFAS, che si può introdurre con l’alimentazione; questo valore è pari a 4,4 ng/kg peso corporeo/settimana(pari a 0,64 ng/kg peso corporeo/giorno), e corrisponde al valore della somma di 4 PFAS che si può assumere giornalmente con l’acqua e gli alimenti, che non dovrebbe dare problemi sanitari, allo stato attuale delle conoscenze. Questo significa che se la sola acqua potabile contiene 10 ng/litro come somma dei PFAS, con il solo consumo di acqua potabile, senza considerare l’apporto di PFAS dovuto al cibo, un bambino che pesi 10 kg e che beva 1 litro di acqua al giorno, introduce 10 ng/10kg = 1 ng/kg/giorno, quindi superiore al limite EFSA illustrato sopra;

a valutare la realizzazione di una costante campagna informativa per la tutela sanitaria dei cittadini delle aree contaminate, in particolare per neonati e donne in gravidanza, e la minimizzazione dei rischi di esposizione ai PFAS. In primo luogo attraverso un vademecum che contenga le linee guida per l’uso dell’acqua potabile, il consumo degli alimenti e l’uso di oggetti quotidiani;

a valutare la realizzazione di un programma di monitoraggio medico dedicato alle donne gravide con esposizione ai PFAS, che miri a tenere bene sotto controllo almeno la presenza di altri fattori di rischio per gli esiti sanitari citati, come recentemente raccomandato dalle National Academies of Engineering, Science and Medicine (NASEM);

a valutare, in primo luogo a beneficio delle donne esposte che vogliono pianificare una gravidanza, la possibilità di un arruolamento dedicato in un formale protocollo di sperimentazione clinica finalizzato a verificare la possibilità di abbattimento delle sostanze nel sangue attraverso interventi farmacologici, di plasmaferesi o di scambio plasmatico.

Assegnati n. 51

Presenti-votanti n. 45  favorevoli n. 45

IL PRESIDENTE

Nicola Ignazio Finco


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